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Le collezioni dei Musei Anatomici dell'Università di Modena

Il progetto riguarda la catalogazione del nucleo di oggetti composto dalle terrecotte anatomiche e dalle cere contenute nel Museo Anatomico di via Berengario.
Le terrecotte ostetriche sono opera del ceroplasta bolognese Giovan Battista Manfredini e risalgono all’ultimo quarto del XVIII secolo: commissionate dal professor Scarpa per essere utilizzate durante le sue lezioni di anatomia e chirurgia all’interno del teatro anatomico, le terrecotte sono suddivisibili in modelli ostetrici e statue a mezzo busto.
I modelli anatomici catalogati sono stati costruiti mediante la tecnica della ceroplastica e rappresentano varie parti del corpo umano: busti, apparati (sistema scheletrico e muscolare, apparato riproduttore, circolatorio etc).
Tra gli oggetti catalogati figurano i busti di cera creati da Remigio Lei che sono parte della raccolta etnografica di Paolo Gaddi e risalgono alla metà del XIX secolo.
Per catalogare entrambi i nuclei è stata utilizzata la scheda PST che ha permesso di inserire i dati a livello di precatalogo. Il tentativo di utilizzare la scheda OA per catalogare i beni del Museo anatomico a livello inventariale si è rivelato problematico: innanzitutto per completare la compilazione delle schede di catalogo a livello inventariale è necessario inserire i dati di tutte le obbligatorietà assolute, tra cui il campo Iconclass che non è stato possibile compilare per i beni anatomici. L’inserimento dei dati relativi ai campi sugli interventi di restauro nella scheda OA non può essere completato in maniera soddisfacente, cosa invece possibile tramite l’utilizzo della scheda PST.
Il dubbio riguardante la scelta di quale scheda utilizzare per alcuni beni del Museo Anatomico deriva dal fatto che sia molto difficile valutare se tali oggetti siano da considerare esclusivamente finalizzati allo studio scientifico, oppure se in essi sia predominante il contenuto artistico.
Un grande problema riguardante questa tipologia di beni consiste nella presenza dell’elemento organico: oltre a causare dubbi di natura etica e legale, la questione va a toccare il livello di accessibilità dei dati relativi a questi beni.