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Opere d'arte del Museo della città di Rimini

Lo stage prevede la revisione catalografica delle schede di Samira, catalogo del patrimonio culturale della regione Emilia Romagna relativa ad un nucleo di circa 30 dipinti esposti nella Pinacoteca del Museo della Città a Rimini.Il XVII secolo fu per la storia dell'arte riminese un periodo fondamentale: due artisti riminesi, Annibale Cagnacci e Giovan Francesco Nagli detto il Centino, riuscirono a far ritornare lo splendore nelle chiese e nei palazzi di una cittadina impegnata a gestire le severe regole imposte dalla Controriforma. La nuova stagione artistica a cui diedero inizio, richiamò l’attenzione di artisti delle zone limitrofe e non, come il Guercino il quale era molto attivo a Bologna, il Mastelletta e Cantarini pittori bolognesi, ma anche dei veneziani Maffei e Giovanni Battista Langetti. Inoltre sono anni in cui arrivano in città opere provenienti da altre zone d’Italia come i due dipinti del danese Keilhan. Né il Cagnacci né il Centino creeranno una scia di seguaci, infatti già negli anni '70 le "vive luci" della pittura locale si spensero, nonostante  la presenza dell’artista Carlo Leoni e dell'arrivo da Roma della pala di Bernardo Monsù.La collezione è composta da una trentina di dipinti del XVII secolo, i quali sono già stati oggetto nel 1997, di una catalogazione informatizzata.
Attraverso il tracciato OA per i beni storico-artistici nell’ambito del Sistema Informativo Generale del Catalogo Sigec Web, ho proceduto alla revisione catalografica tenendo conto della precedente, ma ho effettuato nuove ricerche bibliografiche-storico-documentarie, che hanno contribuito a migliorare i dati presenti in Samira come, ad esempio, i dati relativi agli autori dei dipinti in oggetto, alla loro datazione, alle varie localizzazioni che hanno interessato l’opera. Ho  inserito nuovi elementi come l’Iconclass, ho cercato di rendere la bibliografia più ampia e specifica ed ho corretto infine, gli eventuali errori di sintassi. Ho provveduto ad una nuova misurazione delle opere, ho chiesto direttamente alla restauratrice delle opere un parere sul loro stato di conservazione. Ho notato che Samira aveva pochi riferimenti bibliografici, per cui ho provveduto a fare un grosso lavoro di ricerca bibliografica scoprendo nuovi ed interessanti dati. Attraverso Sigec ho quindi cercato di creare una situazione catalografica piuttosto aggiornata, completa e precisa in quanto il catalogo regionale Samira è stato creato nel 1997 e appare compilato in maniera vaga e frettolosa inoltre le informazioni sui quadri e sugli autori sono molto difficili da reperire tenendo presente che un vero e proprio catalogo della Pinacoteca del Museo risale al 1993 e negli uffici comunali le informazioni sono scarse e non sempre precise.