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Il Giro vespistico dei tre mari

Il lavoro di stage consiste nella catalogazione con scheda F di parte di un fondo fotografico caratterizzato da positivi, in bianco e nero, che ritraggono alcuni momenti del secondo Giro vespistico dei tre mari avvenuto nel 1954, gara in Vespa organizzata dalla Piaggio; le fotografie sono state scattate dall'Agenzia fotogiornalistica Publifoto. I beni hanno molti dati in comune è stato quindi compilato un modello di base su cui sono state catalogate tutte le schede. Le informazioni sull'autore e sul giro vespistico sono state reperite con un lavoro di ricerca bibliografica. Il fondo Publifoto è attualmente conservato presso lo CSAC Centro Studi Archivio della Comunicazione dell'Università di Parma che ha acquistato tale fondo dall'agenzia Publifoto di Roma nel 1987. Le fotografie sono state scattate probabilmente dalle agenzie di Roma, Napoli e Palermo ma presentano anche il timbro dell'agenzia di Milano.Il primo giro vespistico dei tre mari è stato organizzato del 1953 dalla Piaggio, più precisamente da Renato Tassinari, giornalista ed esperto di comunicazione, che creò la gara per pubblicizzare la Vespa al Sud Italia dove il mercato dello scooter non era ancora attivo.Gli scatti della Publifoto si concentrano sui concorrenti della gara, iniziando ad anticipare il fenomeno del divismo sportivo, che prese piede negli anni '60, e sulla partecipazione popolare delle masse all'evento sportivo. Le fotografie si focalizzano anche sulle bellezze naturali e artistiche del sud Italia. Il percorso della gara seguiva il circuito di una vecchia corsa ciclistica non più percorsa dalla fine della Seconda Guerra Mondiale che tocca appunto i tre mari: Adriatico, Ionio e Tirreno snodandosi lungo le coste del sud Italia e toccando i maggiori centri urbani.Inoltre le fotografie affrontano temi cari alle strategie pubblicitarie della Piaggio: spesso i concorrenti sono ritratti mentre superano carretti trainati da asini, muli o cavalli, per sottolineare la distanza posta, dal progresso tecnico-scientifico, tra lo scooter e il mezzo da traino: il giro vespistico dei tre mari funge da vetrina della modernità e dell'azienda Piaggio simbolo della tecnica, della meccanica, del progresso (A conferma un ritaglio di giornale dell'epoca dove viene recitato: “Non si tratta di una manifestazione pubblicitaria di marca ma di un evento che assolve – con pochi eventi consimili – compiti di somma utilità. Esso infatti tende: PRIMO a diffondere nelle Regioni del sud i motoveicoli strumenti indispensabili dell'incremento della produttività e del conseguente benessere delle popolazioni. SECONDO: a schiudere a tutti i costruttori di motoveicoli il mercato del sud. TERZO: a riconfermare le ormai ben note infinite prestazioni del motorscooter. INFINE: a dimostrare che la VESPA continua ad essere la stupenda macchina che il mondo apprezza per le grandissime prerogative che la distinguono. (De Rossi; 2000: 23). Negli scatti appaiono spesso le uniche due concorrenti femminili (Ada Pace e Odette Narcy) del secondo giro: le donne alla guida dello scooter evocano quell'ideale di modernità che l'azienda e l'Italia dell'epoca perseguiva per cui il progresso scientifico è anche sinonimo di uguaglianza, democrazia, parità dei sessi.Le fotografie della Publifoto sul giro vespistico dei tre mari contribuiscono alla creazione di un immaginazione operata a livello collettivo, sociale, giocando sulla dicotomia tra arcaico e progredito, del primo è simbolo il Sud Italia, con i suoi paesaggi bellissimi ma ancora fortemente rurale e contadino e del secondo è simbolo la Vespa sinonimo di velocità, efficienza, ma anche libertà, progresso e parità dei sessi.