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Il nucleo princeps delle maioliche del Museo Nazionale di Ravenna

L’oggetto di studio e catalogazione del progetto di tirocinio è stata la Collezione delle Maioliche del Museo Nazionale di Ravenna, in particolare il nucleo appartenente alle collezioni dei monaci camaldolesi di Classe.
Le fonti non hanno permesso una ricostruzione accurata della storia della collezione, tuttavia si sono individuate delle date che segnano alcuni passaggi di proprietà.
Tra il 1724 e il 1804 gli oggetti sono attestati presso il monastero camaldolese di Classe, in via Baccarini 3 a Ravenna, ora sede della Biblioteca Classense e del Museo del Risorgimento. Con le leggi napoleoniche il monastero venne soppresso e divenne sede del Museo Bizantino municipale fino al 1912, anno in cui le collezioni vennero trasferite nell’ex monastero benedettino di S. Vitale, ora sede della Soprintendenza SBAP e dell’allora Regio Museo Nazionale.
Nel 1885 la detenzione degli oggetti passa dalla municipalità allo Stato, condizione giuridica rimasta invariata nel tempo.
Non è stato possibili determinare se i trenta oggetti in fase di schedatura provengano tutti dal nucleo princeps o se ci siano state delle contaminazioni, per questo ho scelto di attenermi alla tradizione del museo che individua le opere schedate come facenti parte dalla Collezione Classense.
Le maioliche provengono da diverse località italiane: Forlì, Faenza, Deruta, Urbino, Castelli e coprono un ampio arco cronologico compreso tra il XVI secolo e il XVIII secolo.
Il gruppo di Deruta è testimone della tradizione italiana del "lustro", tecnica affermatasi soprattutto in Italia centrale; Il gruppo faentino e forlivese è da ricondurre all'"istoriato", così come i pezzi provenienti dalla zona di Castelli. Chiude la collezione la caffettiera in stile rococò proveniente da Faenza.
Gli oggetti presi in esame, per ora, sono:
-21 beni semplici comprendenti: piatti da pompa, due cosiddette "belle", un vaso biansato, coppe, piatti da parata, un catinetto, una crespina
-2 pendant collegati in relazione orizzontale.
-1 bene che ho considerato complesso: un piatto da pompa raffigurante nel cavo la Crocifissione più altre scene ad essa collegate e nella tesa, circoscritti in sedici medaglioni, momenti della vita di Cristo, che sono stati messi in relazione madre-figlia con il piatto.
Queste opere sono state messe in relazione, dapprima con una scheda contenitore fisico, preferendo poi, in un secondo momento, una relazione diretta con una scheda A (architettonica), in cui si è schedato l’edificio che ospita la collezione.
Alla schedatura si è affiancato un corredo fotografico ex novo, una nuova misurazione delle opere, e una valutazione dello stato di conservazione corrente.
Le schede cartacee datate 1974-1975 sono state scansionate ed allegate a ogni pezzo in formato PDF, secondo normativa.