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La Collezione di strumenti musicali del Conservatorio G.Verdi di Milano: i legni

Lo stage prevede la catalogazione di una parte della Collezione di Strumenti Musicali del Conservatorio G. Verdi di Milano, con particolare attenzione agli strumenti a fiato, attraverso l'applicazione in via sperimentale della normativa Beni Musicali e l'utilizzo della scheda SM - Strumenti Musicali.
Si tratta di un patrimonio importante non sufficientemente valorizzato, meritevole di essere oggetto di un attento e sistematico studio.

Il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano è il più grande istituto di Alta Formazione musicale d'Italia. Fondato nel 1807 con Regio Decreto Napoleonico, la sede viene individuata nella collegiata della chiesa di Santa Maria della Passione, bell'esemplare di architettura barocca, prevedendo la pensione completa per gli studenti interni e a pagamento per gli esterni. L'inaugurazione ufficiale avviene il 3 settembre del 1808 con l'emanazione del Primo Regolamento degli studi da parte del viceré Eugène de Beauharnais che permise l'ammissione e la frequenza gratuita ai primi 18 convittori (maschi e femmine).

Come tutti i Conservatori, anche quello di Milano ha sempre posseduto un certo numero di strumenti da mettere a disposizione di studenti e docenti, frutto di acquisizioni o di doni e lasciti. La creazione, però, di un Museo degli Strumenti Musicali avviene solo nel 1889 grazie alla donazione al Conservatorio del patrimonio di strumenti del Museo Musicale di Milano, a sua volta nato in occasione dell'Esposizione Musicale che il capoluogo lombardo aveva ospitato nel 1881.

Nel 1908, in vista delle celebrazioni per il primo centenario dalla fondazione, l'illuminato bibliotecario Eugenio de' Guarinoni stila il fondamentale catalogo Gli strumenti musicali nel Museo del Conservatorio di Milano, pubblicato a spese di Ulrico Hoepli, grazie al quale è possibile ricostruire la travagliata storia degli strumenti musicali dell'Istituzione, storia fatta di acquisizioni, ma anche di sfortunate e, a volte, inspiegabili sparizioni. Secondo il De' Guarinoni, il Conservatorio era in possesso di 278 strumenti, molti dei quali sono andati persi nel Secondo Dopoguerra e solo in anni molto recenti è stato possibile recuperare diversi esemplari (soprattutto strumenti ad arco).

Parte della collezione è attualmente esposta al pubblico nelle vetrine del foyer della Sala Verdi, tra cui spiccano strumenti creati da illustri liutai come Amati, Guarneri, Guadagnini, Testore, e anche un interessante gruppo di strumenti orientali donati nel 1881 da Edoardo Chiossone.