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I ritratti dei Rettori nel Palazzo Storico dell'Università di Modena e Reggio Emilia

Lo stage prevede la catalogazione di ventidue ritratti, dei magnifici rettori dell’Università di Modena attraverso il tracciato OA per i beni storici artistici nell’ambito del Sistema Informativo Generale del Catalogo SIGEC Web.

Questo lavoro, non solo vuole ridare il meritato lustro ad uomini di grande cultura, che hanno contribuito alla crescita dell’Università modenese, ma vuole essere un passo per una concreta tutela del bene e soprattutto dare maggior visibilità a queste opere e agli artisti che le hanno realizzate, rendendole più fruibili, a turisti e visitatori.

I ritratti, che si presentano in buono stato conservativo, sono da sempre stati situati al primo piano, dello splendido palazzo dell’Università, che sorge sull’area occupata dagli edifici in cui era stato ospitato lo Studio Pubblico inaugurato nel 1682, ampliato in seguito con l’acquisizione di edifici adiacenti. I lavori per la costruzione del nuovo edificio furono avviati nel 1774, con un progetto in cui inizialmente fu coinvolto l’architetto reggiano Andrea Tarabusi, ma che fu realizzato e condotto a termine da Gian Francesco Zannini intorno al 1776.

I dipinti da sempre proprietà dell’Università, coprono un ampio arco di tempo che và dal 1859 al 2008, anni in cui si susseguirono i diversi rettorati e in cui emergono le grandi abilità tecniche e le diverse poetiche pittoriche, di personalità di grande fama regionale, nazionale tra i quali Bellei, Magnavacca, Malavasi, Bertoli, Testi, Pipino e alcuni conosciuti anche all’estero. La cosa molto interessante è notare come il ritratto celebrativo, che serve dunque a rammemorare la presenza di una persona nel mondo, costituendo così una sorta di imprimatur, circa l’essere stato in vita e del ruolo sociale avuto in un determinato luogo e periodo, con questi pittori non diventa mai fredda rappresentazione, dai ritratti infatti emergono non soltanto volti e posture bensì uomini fieri del loro status sociale, dai gesti eleganti ma anche usi, costumi e mode del tempo. I rettori vengono raffigurati con abiti eleganti, con toghe, pizzi e gioielli a rappresentare la magnificenza del loro rettorato.

La metodologia utilizzata per la catalogazione può essere sintetizzata in quattro fasi:

Prima fase: osservazione diretta dei ritratti, dei materiali che li costituiscono, della tecnica pittorica utilizzata, dello stato conservativo in cui si trovano, quindi dell’ambiente in cui sono collocate. Rilevamento delle misure. Fotografie delle opere secondo le indicazioni della normativa.

Seconda fase: attenta ricerca di indicazioni storiografiche su tela e supporto ed indizi per una corretta identificazione del soggetto ritratto, dell’artista e datazioni significative. Analisi iconografica ed iconologica

Terza fase: Ricerca di fonti bibliografiche inerenti opere, artisti, periodo d’interesse, luogo, ambiente storico - culturale di riferimento, per una migliore contestualizzazione del bene e dell’ambiente, in un determinato contesto storico.

Quarta fase: inserimento dei dati, delle informazioni e del materiale fotografico in schede OA - opera ed oggetto d’arte, seguendo i parametri indicati dalla normativa, in SIGEC Web.