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Presentazione del libro "Esploratori Perduti. Storie dimenticate di naturalisti italiani di fine Ottocento"

Venerdì 2 Dicembre, alle ore 16.30 presso l'Accademia di Scienze Lettere e Arti di Modena, il dott. Stefano Mazzotti del Museo Civico di Storia Naturale di Ferrara presenterà il libro:

"Esploratori Perduti. Storie dimenticate di naturalisti italiani di fine Ottocento"

Stefano Mazzotti, conservatore di Zoologia dal 1990 al Museo Civico di storia Naturale di Ferrara, è laureato in Scienze Naturali. Compie studi sui vertebrati (banche dati faunistiche di Anfibi e Rettili, eco-etologia delle testuggini, ecologia delle comunità di piccoli mammiferi) in particolare dell'Emilia-Romagna. E' coordinatore regionale del Progetto Atlante degli Anfibi e Rettili dell'Emilia-Romagna e fa parte del coordinamento nazionale per l'atlante erpetologico italiano. E' consigliere dell'Associazione Nazionale dei Musei Scientifici. Dal 1998 cura gli "Annali" del Museo Civico di Storia Naturale di Ferrara.

L’Ottocento è il secolo d’oro delle esplorazioni scientifiche sulla biodiversità; anche l’Italia, soprattutto dopo la sua nascita come stato unitario fu fra i protagonisti di questa epoca. In questo glorioso periodo delle esplorazioni scientifiche geografi, geologi, zoologi, botanici ed etno-antropologi furono accomunati da uno spirito di conoscenza e d’esplorazione delle “Terre incognite” di un Pianeta Terra ancora tutto da scoprire. Anche per l’Italia l’Ottocento è il secolo dell’industrializzazione, del pensiero positivista e del colonialismo ed è proprio in questo periodo che discipline in erba come l’etno-antropologia, la biogeografia, l’ecologia, e, nell’insieme, le conoscenze sulla biodiversità, iniziano il loro lungo percorso di crescita e di sviluppo metodologico, di evoluzione dei concetti e delle loro basi teoriche. Uomini dalle diverse origini e motivazioni intraprenderanno viaggi straordinari in continenti inesplorati: Orazio Antinori in Eritrea ed Etiopia, Odoardo Beccari nel Borneo, Elio Modigliani a Sumatra, Luigi Robecchi-Bricchetti in Somalia, Luigi Maria d’Albertis in Nuova Guinea, Leonardo Fea nelle isole di Capo Verde e tanti altri che dedicheranno gli anni migliori della loro vita alle scoperte geografiche, naturalistiche, antropologiche. E’ questo il periodo in cui vengono promosse spedizioni che vedono fra i protagonisti scienziati naturalisti di istituzioni scientifiche come il Regio Museo Zoologico di Torino, il Museo di Storia Naturale di Genova, appoggiati dalla Società Geografica Italiana. E’ anche il periodo delle grandi imprese di circumnavigazione del globo fra le quali quelle della pirocorvetta Magenta con a bordo gli zoologi Enrico Hyllier Giglioli e Filippo De Filippi che toccò tutti i principali continenti e le regioni più a nord del mondo e quelle della pirocorvetta Vettor Pisani che effettuò tre peripli. Le raccolte di questi esploratori naturalisti incrementarono le collezioni dei musei e diedero un contribuito consistente a questo significativo momento della storia della scienza.

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